Archive for giugno 23rd, 2011
Resoconto 21 giugno 2011
Si è parlato del libro "Casalinghitudine" scelto nella riunione del 24 maggio; la discussione, molto coinvolgente come al solito, ha avuto come punto cardine il rapporto cibo/vita quotidiana nelle diverse forme.
E' stato sottolineato questo modo originale di scrivere un libro, non seguendo una trama precisa ma semplicemente da una o più ricette culinarie ricordare alcuni aspetti della vita della scrittice ad essi legati, di momenti belli o brutti che siano.
In previsione di un appuntamento per settembre prossimo "Incontro con l'autore" Clara Sereni, si è abbandonato il libro che era stato scelto "Conoscere una Donna" di Amos OZ per un successivo incontro e leggere, per questa estate, le pubblicazioni della Sereni. In particolare "Le Merendanze" come volume base per tutti ed eventualmente uno o più tra quelli disponibili nell'elenco consegnato nella riunione e presente qui.
Il prossimo incontro martedì 13 settembre ore 21.00 sempre presso la biblioteca comunale.
Sono disponibili, in biblioteca, una copia dei libri letti in questo mesi, consultare l'archivio della biblioteca www.monteporziocultura.it/openbiblio/opac inserendo, nel campo di ricerca soggetto la dicitura "gruppo di lettura" senza le virgolette, prelevare il codice e con quello richiedere il libro.
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Per chi ha intenzione di approfondire ancora l'argomento relativo al Buddha consiglio la seguente lettura (con introduzione a cura di Padre Luciano Mazzocchi):
È possibile rimanere cristiani diventando buddhisti? Questo nuovo libro di Paul Knitter offre la testimonianza di chi ha attraversato due volte la “frontiera” del buddhismo: prima per abbracciarlo, poi per tornare alla propria identità cristiana. Un’opera pionieristica che riflette i tempi attuali in cui l’identità religiosa di ciascuno è “plurale”, non “singolare”. Oggetto delle critiche teologiche del cardinale Ratzinger, che lo ha accusato di sostenere che la prassi è più importante del dogma, a Knitter è però riconosciuta la ricchezza dell’indagine: «L’ex prete cattolico Paul Knitter ha cercato di ovviare al vuoto di una teoria della religione ridotta a imperativo categorico, per mezzo di una nuova sintesi tra Asia e Europa ben più concreta e più ricca» (card. Ratzinger, Intervento a Guadalajara, Messico, del maggio 1996). Incapace di «fornire risposte belle e impacchettate», Knitter ci invita ad andare oltre la fideistica accettazione di ciò che abbiamo appreso nell’infanzia per fare proprie le cose in cui crediamo, affrontando una ad una le aporie irrisolte del cristianesimo e rifiutando il “mistero” come risposta di fronte alle grandi contraddizioni tra Dio e male e Dio e il mondo. Oggetto di questo libro è «l’avventura spirituale del nostro tempo»: ossia l’esperienza di passare a una diversa tradizione religiosa nella maniera più aperta, attenta e personale possibile, e poi di ri-passare alla propria religione, per vedere come “mettersi nei panni” di qualcun altro sul piano religioso possa aiutare a capire i propri per indossarli. Tutto ciò si rispecchia nella struttura dei capitoli: Knitter per prima cosa tratteggia un quadro dei combattimenti interiori da lui vissuti in un particolare ambito della fede e della pratica cristiane, quindi descrive come un buddhista potrebbe affrontare simili lotte e interrogativi. Infine compie il passaggio inverso ed espone quanto ha imparato dal buddhismo e ciò che pensa possa essere funzionale a un recupero e a un approfondimento della fede cristiana. Ecco come è possibile che «i geni teologici» della fede di Knitter siano sempre cristiani, nonostante il buddhismo continui a giocare un ruolo decisivo: «La mia preoccupazione principale è che i geni teologici che sto trasmettendo siano ancora cristiani, che la mia reinterpretazione del credo cristiano, per quanto davvero diversa, non sia totalmente diversa».
Fazi editore
collana: campo dei fiori
Paul Knitter, teologo cattolico “dissidente”, è professore di Teologia allo Union Theological Seminary di New York, cattedra Paul Tillich, ed è tra i maggiori sostenitori di un dialogo interreligioso. Autore dell’importante: No Other Name? del 1985, fu criticato, assieme all’amico John Hick, dal cardinale Ratzinger.
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