Marco Severini – 11 dicembre 2011
Risorgimento “minore”
Dall’esilio svizzero di Mazzini alle Cinque Giornate di Milano, dalla Repubblica romana fino ai primi decenni postunitari, il volume racconta vicende a vario modo esemplificative dei principî, degli ideali e delle aspirazioni che animarono uomini e donne nell’età del Risorgimento.
Nel 1982 Sandro Pertini, il Presidente della Repubblica più noto del Novecento italiano, scrisse che l’inno di Mameli “è e sarà sempre l’inno nazionale italiano”. La vicenda dell’inno di Mameli – contestato, criticato eppure rimasto al suo posto da oltre 60 anni – è un po’ quella di tutto il Risorgimento, che è stato a lungo dimenticato a vantaggio di nuovi orizzonti di studi, ma è rientrato con forza dalla finestra in occasione di quest’anno in cui si ricorda il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Eppure, come sostiene Marco Severini nella sua ultima fatica, “Piccolo, profondo Risorgimento” (Liberilibri, Macerata 2011, pp. 192), di vicende dimenticate nel Risorgimento continuano ad essercene fin troppe. Ben venga dunque la ricerca, anzi le ricerche, su tutto ciò che riesce a catturare l’attenzione dei lettori su quei processi di memoria di un passato da cui tutti noi, più o meno, veniamo.
Il libro si snoda attraverso percorsi differenti che mettono a fuoco problemi tipici non solo dell’Italia che fu, ma di quella che è: un’educazione sempre più labile; la preoccupante carenza di morale e di senso del dovere negli italiani; il problema della partecipazione politica e civile; il ruolo propositivo delle donne; la difficoltà di studiare la storia e di farla percepire non già come un informe matassa di nozioni, ma in quanto consapevole riflessione su di un passato comune e travagliato.
Questo e molto altro si trova in un libro agile e scorrevole che si apre con l’elaborazione del pensiero politico mazziniano e si chiude con l’avvincente storia di Cristina Trivulzio di Belgioioso, colei che Carlo Cattaneo definì “la prima donna d’Italia”, per l’amore inesausto e disinteressato con cui si votò alla causa dell’unità e dell’indipendenza italiana.
L’intento è quello di fornire da un punto di vista diverso un quadro preciso della storia contemporanea, stimolando una riflessione costruttiva sul filo rosso che collega l’oggi al nostro passato.
Incontro: domenica 11 dicembre 2011 ore 16.30 Sala Consiliare Comune di Monte Porzio (PU) Viale Cante, 10
Marco Severini Insegna Storia della Storiografia all’Università di Macerata. Presiede l’Associazione di Storia Contemporanea ed è autore di numerose pubblicazioni, fra cui Armellini il moderato, La rete dei notabili, Nenni il sovversivo, Le storie degli altri e La Repubblica romana del 1849