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Il mio oriente
Il mio oriente (Schopenhaur)
Tratto da: "E Schopenhauer incontrò Buddha di Franco Marcoaldi – 28/05/2007"
Fonte: La Repubblica [scheda fonte]
La tradizione vuole che il principe Siddhartha Gautama (poi Buddha: il risvegliato), dopo aver vissuto una gioventù dorata, tra mille donne e mollezze d´ogni genere, ebbe la ventura di incontrare la sofferenza sotto le sembianze successive di un mendicante, un malato, un vecchio e un morto. Bastò questo perché il giovane Siddhartha abbandonasse agi e ricchezze e concentrasse tutte le sue forze sulla soluzione di un unico, immenso problema: come sradicare il dolore, che, a suo dire, nasce dalla continua sete dell´Io, destinata inevitabilmente alla frustrazione.
Diventare DIO
Diventare Dio (Pseudo Meister Eckhart)
L'insegnamento di sorella Katrei
(da ricerche in internet)
L’opera di Eckhart in particolare è un grandioso tentativo di fondazione della fede attraverso la riscoperta del divino che si nasconde nel fondo dell’anima dell’uomo; una riscoperta la cui necessità viene esaustivamente argomentata con i mezzi del discorso filosofico.
Incontro 12 aprile 2011
Ore 21.00.
Si discuterà del libro di Hermann Hesse "Siddharta" scelto nell' incontro precedente.
L'incontro è aperto a tutti anche a chi non ha partecipato al primo incontro, a chi non ha letto il libro… con la massima liberta per tutti.
Si deciderà poi il prossimo libro da leggere.
NOTA. L'incontro si svolgerà nei locali della Biblioteca del Comune di Monte Porzio (PU) in P.zza Garibaldi 3 (secondo piano).
Resoconto dell'incontro.
Breve riassunto del libro Siddharta.
Figlio di un sacerdote bramino, Siddharta si dimostra presto uno spirito diverso e superiore; apprende le dottrine sull’Atman, quelle che parlano di unità tra individuo e anima universale, è benvoluto da amici e parenti, in particolare dal suo coetaneo Govinda che è convinto che gli dei abbiano in serbo per il suo compagno un destino superiore, eppure il giovane non è soddisfatto di sé e della sua vita.
Un giorno Siddharta incontra i Samana, gli asceti vagabondi che praticano il digiuno e il disprezzo del mondo; di fronte alla loro passione che li spinge alla rinuncia e all’annientamento della personalità decide di seguirli insieme a Govinda.
Cominciano così a praticare assiduamente gli esercizi e i digiuni della vita ascetica, soprattutto Siddharta, che impara a distaccarsi completamente dall’Io, riuscendo a divenire pietra, avvoltoio o scheletro, però ben presto lo assalgono i dubbi, perché riesce a distaccarsi ma al suo Io poi deve sempre fare ritorno, la liberazione non è mai completa, ed è perplesso anche perché riflette sul fatto che il suo maestro, il più anziano dei Samana, non ha ancora raggiunto il Nirvana, la liberazione dal ciclo delle nascite e delle morti, né mai lo raggiungerà.
Siddharta è convinto che nella ricerca della beatitudine non si può imparare niente che non si trovi già all’interno della propria vita, e questa convinzione si rafforza maggiormente dopo aver incontrato il Buddha, un uomo liberatosi dalla ruota delle reincarnazioni, che gira per il paese predicando, col quale ha un lungo colloquio in cui gli espone le proprie perplessità, ma che non segue, al contrario di Govinda, perché deve trovare da solo una via personale.
Ora Siddharta è consapevole che nel cammino della conoscenza gli è mancato un elemento fondamentale: se stesso. Non è più tempo di pensare al passato, adesso lo aspetta la vita.
Il sole, l’aria, gli uccelli, le notti, gli animali, tutto ciò che aveva considerato illusione, il mondo intero, ora gli appare bello, e così riconfortato prosegue la sua ricerca, che solo a questo punto comincia veramente, e che lo porterà ad attraversare esperienze diverse, dalla sensualità (l’amore per Kamala), al materialismo (il commercio), allo scoramento (l’idea del suicidio), al misticismo (l’illuminazione).
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Conclusioni
Il racconto della vita di Siddharta insegna a ricavare il massimo dalla vita apprezzando ciò che ci circonda e sfruttando al massimo le proprie capacità e il proprio potenziale, ma ci fa anche capire che non bisogna perdere di vista né la propria meta, né i propri punti di riferimento e che bisogna dare ascolto soprattutto all’istinto, che magari lì per lì ci può far sbagliare, ma ciò che è fatto d’istinto è sempre la migliore esperienza di vita possibile.
L’ultima affermazione dell’autore è che la saggezza non si può trasmettere come le conoscenze, ma ognuno deve maturare interiormente fino a raggiungere questo stato mentale.
Per il prossimo incontro, martedi 24 maggio 2011 ore 21.00, è stato deciso di fare ancora un incontro sulla cultura indiana.
Sono stati proposti i seguenti libri da leggere (VEDI COMMENTO):
- Le gesta del Budda (Asvaghosa)
- Il mio oriente (Schopenhaur)
- Diventare Dio (Pseudo Meister Eckhart)
Biografie
Asvaghosa.
Visse con ogni probabilità agli inizi del II secolo d.C., e che oltre alle Gesta del Buddha due sole delle numerose opere a lui assegnate dalla tradizione devono essere considerate autentiche: i frammenti della Sariputra, dramma in nove atti, e Nanda il Bello, un mahakavya (poemetto epico-religioso) sulla conversione di Nanda, fratellastro di Buddha.
Arthur Schopenhauer (Danzica, 22 febbraio 1788 – Francoforte sul Meno, 21 settembre 1860).
Figlio di un ricco mercante, Heinrich Floris, e di una scrittrice, Johanna Henriette Trosiener, nel 1805, alla morte del padre, si stabilì a Weimar con la madre. Qui conobbe Christoph Martin Wieland e Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Con buoni studi alle spalle, dopo la morte del padre nel 1805, decise di dedicarsi alla filosofia e frequentò i corsi tenuti da Gottlob Ernst Schulze a Gottinga e quelli di Johann Gottlieb Fichte a Berlino.
Nel 1809 s'iscrisse alla facoltà di medicina a Gottinga. Due anni dopo, nel 1811, si trasferì a Berlino per frequentare i corsi di filosofia. Ingegno molteplice, sempre interessato ai più diversi aspetti del sapere umano (frequentò corsi di fisica, matematica, chimica, magnetismo, anatomia, fisiologia, e tanti altri ancora), nel 1813 si laureò a Jena con una tesi Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente e, nel 1819, pubblicò la sua opera più importante, Il mondo come volontà e rappresentazione che ebbe tuttavia scarsissimo successo tra i suoi contemporanei e che incominciò a ricevere qualche attenzione solo vent'anni dopo.
Dopo aver girato in lungo ed in largo l'Europa, e dopo una breve parentesi da libero docente universitario a Berlino (1820), dal 1833 decise di fermarsi a Francoforte sul Meno dove visse da solitario borghese, celibe, misogino.
Morì di pleurite acuta nel 1860. (Tratto da Wikipedia)
Eckhart von Hochheim,
meglio conosciuto come Meister Eckhart (in italiano: Maestro Eckhart; Tambach-Dietharz o Hochheim, 1260 – Colonia o Avignone, 1327/1328), è stato un teologo e religioso tedesco.
NOTA. Per avere informazioni sui libri inviare una Email a: monteporziocultura @ monteporziocultura. it
Incontro del 10 marzo 2011
Ieri sera c'è stato il primo incontro del GRUPPO DI LETTURA "le parole" al quale ha partecipato una decina di persone. La discussione é stata molto interessante: Gianluca Chiocci ha parlato di diversi argomenti inerenti ai libri e alla lettura in genere e dopo uno scambio di idee, si è deciso di leggere il libro di Hermann Hesse "Siddharta", che poi sarà analizzato e discusso nella prossima riunione del 12 aprile.
Se c'è qualcuno interessato a partecipare, basta presentarsi in biblioteca in P.zza Garibaldi 3 a Monte Porzio. La partecipazione è libera (anche non avendo letto il libro), è gratuita e in qualsiasi momento si può lasciare il gruppo.
Di seguito viene inserita una breve sintesi tratta da Wikipedia.
Considerato dallo stesso Hesse come un "poema indiano", il romanzo presenta un registro molto originale che unisce lirica ed epica, ma anche narrazione e meditazione, elevazione e sensualità, e che lo rende tuttora affascinante.
Il successo del libro arrivò un ventennio dopo la pubblicazione e sulla scia del Premio Nobel conferito ad Hesse nel 1946, e fu frutto soprattutto dei giovani che fecero della figura di Siddharta un compendio dell'inquietudine adolescenziale, dell'ansia di ricerca di se stessi, dell'orgoglio dell'individuo davanti al mondo ed alla storia, accomunati in un rifiuto senza appello.
Il protagonista è Siddharta, un uomo che, per tutta la vita, è tormentato da dubbi esistenziali; soltanto alla fine troverà la liberazione. Come personaggi secondari, troviamo:
- Govinda, il migliore amico di Siddharta, animato da una grande devozione nei suoi confronti; lo abbandonerà in seguito all'Incontro con Gautama, il Buddha, del quale si farà discepolo.
- Kamala, una ricca, bella ed intelligente cortigiana con cui Siddharta condivide le gioie dell’amore; il suo palazzo è circondato da un vasto "giardino di delizie".
- Kamaswami, un potente mercante, che offre un impiego di prestigio a Siddharta e gli permette di arricchirsi.
- Vasudeva, un vecchio barcaiolo, con cui Siddharta trascorrerà alcuni anni. È un uomo molto saggio che, ascoltando il fiume, ha trovato la pace.
Note biografiche dell’autore:
Hermann Hesse (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) è stato uno scrittore, poeta e pittore tedesco.
Ha scritto i romanzi Peter Camenzind, Demian, Siddharta, Il lupo della steppa, Narciso e Boccadoro, Il mago della pioggia, Il gioco delle perle di vetro.
Nel 1946 gli fu conferito Il Premio Nobel per la Letteratura.
Presentazione
I gruppi di lettura sono costituiti da persone che si riuniscono a
cadenza regolare per leggere, per rileggere e per affrontare le
tematiche di un libro ritenuto particolarmente significativo.
La parola rimane la più antica avventura umana e il suo potere
è tale da incatenare o liberare l’ uomo…da sempre!
Benvenuti sul sito "GRUPPO DI LETTURA – le parole"
organizzato a Monte Porzio (PU)
Associazione Monte Porzio cultura
Comune di Monte Porzio
Biblioteca Comunale di Monte Porzio
"… le parole sono come tanti omini che una volta emessi dalla nostra bocca camminano, lavorano, girano per il mondo anche dopo la nostra esistenza.." [Cicerone] Leggere bene vuol dire parlare meglio, pensare oltre e aprire nuovi orizzonti, mondi immaginari che concorrono al mantenimento di una buona autonomia sia da un punto di vista fisiologico cerebrale sia da un punto di vista della personalità e delle sue relazioni. |
Per informazioni:
- scrivere all'indirizzo email monteporziocultura @ monteporziocultura.it
- rivolgersi al Comune di Monte Porzio tel. 0721956000
- rivolgersi alla Biblioteca Comunale tel. 0721955619