Con il termine Arte informale si definisce una serie di esperienze artistiche, sviluppate in Europa, America e Giappone, caratterizzata dalrifiuto di qualsiasi forma, figurativa o astratta, costruita secondo canoni razionali, rapportabili alla tradizione culturale precedente.
Il termine informale fu coniato in Francia negli anni Cinquanta per indicare la tendenza verso un nuovo modo di creare immagini senza il ricorso alle forme riconoscibili.
Già tra il 1910 e il 1945 pittori europei trasferiti a New York (Masson, Duchamp, Kandinskij, Mondrian ed Albers) stavano orientando in questo senso il gusto pittorico.
Programma salvo modifiche:
– Surrealismo (I parte) – giovedì 1 ottobre 2015
– Surrealismo (II parte)
– Moore
– L'informale (I parte)
– L'informale (II parte)
– Bacon
– Neo Dada
– Pop Art
Qualche notizia relativa all'argomento del prossimo incontro.
De Chirico
Dopo aver frequen tato il Politecnico di Atene, De Chirico (Volos, Grecia 1888 – Roma 1978) completa i suoi studi all'Accademia di Firenze e di Monaco di Baviera dove è ispirato dall'arte dei simbolisti tedeschi e soprattutto di Böcklin. Nel 1912 espone a Parigi al Salon d'Automne le sue opere rappresentanti le malinconiche piazze urbane, popolate di monumenti solitari e chiuse da ciechi porticati. Nel 1914 introduce l'iconografia del manichino; nel 1915 dipinge la serie metafisica delle "Piazze e delle Torri". Nel 1917 De Chirico si ammala e viene ricoverato all'ospedale militare di Villa del Seminario a Ferrara, dove incontra De Pisis e Carrà, avviando con loro la fase della metafisica. A partire dal 1919 pubblica articoli su riviste artistiche e letterarie d'avanguardia. Da questo momento vengono abbandonati progressivamente i soggetti metafisici accostandosi all'arte seicentesca, le cui componenti barocche diventano prevalenti degli anni quaranta in poi .
Qualche notizia relativa all'argomento del prossimo incontro.
De Chirico
Dopo aver frequen tato il Politecnico di Atene, De Chirico (Volos, Grecia 1888 – Roma 1978) completa i suoi studi all'Accademia di Firenze e di Monaco di Baviera dove è ispirato dall'arte dei simbolisti tedeschi e soprattutto di Böcklin. Nel 1912 espone a Parigi al Salon d'Automne le sue opere rappresentanti le malinconiche piazze urbane, popolate di monumenti solitari e chiuse da ciechi porticati. Nel 1914 introduce l'iconografia del manichino; nel 1915 dipinge la serie metafisica delle "Piazze e delle Torri". Nel 1917 De Chirico si ammala e viene ricoverato all'ospedale militare di Villa del Seminario a Ferrara, dove incontra De Pisis e Carrà, avviando con loro la fase della metafisica. A partire dal 1919 pubblica articoli su riviste artistiche e letterarie d'avanguardia. Da questo momento vengono abbandonati progressivamente i soggetti metafisici accostandosi all'arte seicentesca, le cui componenti barocche diventano prevalenti degli anni quaranta in poi .