Incontro GdL 14 maggio 2019
Il cuore selvatico del ginepro
Vanessa Roggeri
È notte. La notte ha un cielo nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte.
È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita.
La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E nel piccolo paese dove è nata, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa strega. Liberarsene quella stessa notte, abbandonarla in riva al fiume. Così ha deciso la famiglia Zara. Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita.
Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. Lucia la salva e decide di chiamarla Ianetta e la riporta a casa. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. È sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Ma il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà emarginata. Odiata. Reietta. Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta.
Il cuore selvatico del Ginepro – Vanessa Roggeri
Il ginepro è una pianta tenace resiste anche alla furia delle fiamme.
Ogni giorno lotto contro il mio destino.
Ogni giorno mi ricordano la mia colpa.
Sono solo una bambina, e ho bisogno di te.
È il 31 ottobre 1880, la notte è buia e tempestosa, la famiglia Zara è in apprensione perché Augusta è in travaglio, sta per nascere il bambino. Colui o colei che verrà alla luce sarà il settimo figlio e nascerà settimino la notte dei morti. Tutti a Baghintos avrebbero preferito che questa nascita non avvenisse mai, ma ormai non c’era molto da fare se non prendere le precauzioni del caso: le vicine di casa al capezzale della donna pregano dalla mattina, le porte sono state chiuse, due treppiede capovolti sotto il letto, l’immagine di san Sisinnio appesa in camera, acqua benedetta a purificare la donna. Le invocazioni per chiedere al Santo di far nascere un maschietto.
E invece, il destino pare tramare contro l’abbiente famiglia baghintese: si tratta di una femmina e mostra tutti i segni del marchio diabolico.
«Ci ha i segni, tziu Efisio.»
«Sicura?»
Tzia Mercede assentì solenne. «Nata settimina la notte delle anime? Nata con la coda e tutti i denti? Pazzo siete? Certo che è una Coga! È destino.»
(Secondo le leggende popolari sarde (ma equivalenti del termine sono riscontrabili in numerose parti d’Italia) le Cogassono streghe, dedite alle arti magiche e malefiche, dotate di poteri soprannaturali, che si nutrono di sangue umano soprattutto di neonati non ancora battezzati.)
Il cuore selvatico di ginepro, è uno splendido estratto di tradizioni e cultura sarda, narra di un mondo al limite del fantastico, popolato da figure sinistre e riti magici.
Non si tratta solo di una semplice testimonianza di credenze e racconti antichi: Vanessa Roggeri, utilizza una trama che mette sul banco degli imputati ignoranza e superstizione, evidenziando come il perpetuarsi di odio cieco e accanimento finiscano per produrre mostri sofferenti che accettano il destino assegnato loro da altri.
La sequenza temporale segue le vicende della famiglia Zara per ben tre generazione, e il lettore viene catturato e trasportato nel mondo di Ianetta, costringendolo a mettere in dubbio convinzioni e certezze e spingendolo a concedere il proprio favore prima a uno e poi all’altro.
La descrizione è ben incentrata sui personaggi, forti di studio psicologico, dei quali esprime sguardi, atteggiamenti ed espressioni, rilevandone stati d’animo, dubbi e incertezze. Un romanzo che ha più protagonisti: le due sorelle (Ianetta e Lucia); la Sardegna con il suo fascino e la sua cultura folkloristica; la forza delle passioni; la lotta tra superstizione e scienza; il ruolo della donna nella società matriarcale.
Ci sono donne con una spiccata personalità più o meno contrapposte: Ianetta che lotta per la sopravvivenza, Assunta che incarna tradizione e superstizione, Cicita serva-massaia che fa ciò che va fatto, Pinnella l’invidiosa, le sorelle sottomesse ai fatti, Lucia la donna dei buoni sentimenti ma anche (come suggerisce lo stesso nome) della ragione che trova conforto nella scienza (Giuseppe) e illumina, la coga (demoniaca) e la bruja (sciamana).
“La demonietta aveva un talento speciale nell’aggrapparsi alla vita con le unghie e, con la forza di ginepro che si ritrovava in quelle braccine ossute, c’era da scommetterci che li avrebbe menati per il naso tutti quanti.”
Info: https://alfemminilenew.wordpress.com/2018/09/12/cogas/
meraviglioso e straordinario posta. Ho veramente apprezzato il vostro
sforzo.