25 ottobre – Gruppo di lettura
Una donna bellissima con tanti sogni da rotocalco nella testa e in periodo di guerra. Questo è stato il motivo per cui la continentale ha scelto di sposare un ufficiale dell'esercito, mutilato e siciliano.
Credeva di sposare un uomo benestante e di trovare un paese bellissimo, ordinato, con un benessere diffuso e ha trovato un bel paesaggio, sì, ma in mezzo a miseria, povertà in cui la città è invasa da macerie e le campagne da gente povera e bambini sporchi e coperti di stracci e la famiglia di lui che non stava male, ma neppure troppo bene.
Da questi sogni delusi è nato l'odio verso quella terra, l'invidia per chi è rimasto al Nord e conduce una vita molto differente e più agiata, e la voglia di rivalsa che si esprime cercando di manipolare la figlia sui suoi pensieri. La bambina è sveglia e vivace, adora la madre, ma gioca con i ragazzi di strada, accetta dalla madre le punizioni, l'essere segregata e sorvegliata, ma, pian piano, cresce in lei la voglia di libertà, che poi la porterà anche a scelte sbagliate. Ma, ciò nonostante, diventerà la scrittrice che ha scritto tutto ciò.
Una menzione a parte per i capitoli che parlano del collegio. (Peggio di questo l'ho trovato in un libro molto duro e poco conosciuto in Italia che si intitola Per una fetta di mela secca e parla di bambini tolti alle famiglie, messi in istituti di suore e poi dati in affidamento come servi, il tutto in un passato non troppo remoto nella civilissima Svizzera.) Quelle suore, proprio poco caritatevoli!
E' un libro con passaggi duri, francamente certe volte verrebbe voglia di strozzare la continentale, ma è soffuso di un'ironia che riesce ad alleggerire le situazioni facendone un racconto vivace, molto godibile. E si porta in evidenza le incomprensioni del rapporto Nord/Sud che, ancor oggi, non sono del tutto risolte.
La scrittura è scorrevole, di lettura piacevole. Un bel racconto siciliano.