Sabato 16 marzo 2019 Ripe di Trecastelli
Comunicato stampa
A Trecastelli sabato la presentazione di un volume dedicato all’universo al femminile
Sabato 16 marzo 2019, alle ore 17.30, la Biblioteca Comunale della Città di Trecastelli, che si trova presso il Villino Romualdo, ospiterà la presentazione del volume AL FEMMINILE II edizione 2018, a cura dell’Associazione Monte Porzio Cultura. La pubblicazione mette in risalto l’universo al femminile con racconti, poesie, disegni, immagini e pensieri di autrici locali e nazionali. L’incontro sarà inoltre animato da letture e interpretazioni di scritti, cui prenderanno parte anche alcune delle autrici del libro. L’evento sarà un’occasione per indagare e riflettere sulla sfaccettata dimensione della creatività al femminile, in modo molto coinvolgente. La presentazione del volume AL FEMMINILE II edizione 2018 è promossa dal la Città di Trecastelli e dalla Biblioteca Comunale. La partecipazione all’evento è a ingresso libero.
Per Informazioni: Ufficio Turistico –Villino Romualdo- Piazza Leopardi, 32 loc. Ripe – Trecastelli (Ancona); tel. 071. 7957851 – trecastelliufficioturistico@gmail.com – www.trecastelliturismo.it
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Le tre del mattino – Gianrico Carofiglio
"Nella vera notte buia dell’anima sono sempre le tre del mattino." (Francis Scott Fitzgerald)
Racconta l'autore che mentre sta chiacchierando con un suo amico di cose banali ad un certo punto esclama «C'è una storia che sarebbe perfetta per un romanzo». Questa è una frase che lui sente molto spesso e nella maggior parte dei casi sono tutte fesserie.
Questo amico, in ogni caso, inizia a riferirgli una storia incredibile. La storia di una malattia, di un viaggio: il suo. Per curarlo lo avevano massacrato con farmaci di ogni tipo.
Lui continuava a stare male. A un certo punto il padre si mise a cercare – trovandolo – il miglior specialista al mondo, che è poi l’unico personaggio realmente esistito, Henri Gastaut. Il medico decreta che la malattia non è delle più gravi, dovrebbe guarire nel giro di qualche anno, seguendo una terapia medica che si limita a poche compresse. C’è un però. Il ragazzo dovrà tornare a Marsiglia tre anni dopo, per una prova. Un test che ora è vietato dalla deontologia medica e proprio per questo il romanzo doveva essere ambientato all’inizio degli anni Ottanta.
Questo mio amico racconta tutta la sua storia, ma soprattutto gli racconta i due giorni e le due notti passate nella città francese di Marsiglia. È stata una folgorazione, tanto da farmi esclamare: «Ma è incredibile! Ti secca se lo scrivo?»
Sono passati diversi anni da questo fatto e ad un certo punto era giunta l'ora di mettere per iscritto la storia; avevo basato la narrazione soltanto con protagonista il figlio. Quando ho avuto necessità di avere qualche chiarimento, il mio amico, mi ricorda che insieme a lui c'era anche il padre.
Ecco ora il racconto può iniziare nella sua completezza e nasce "Le tre del mattino"
Questa era un'introduzione necessaria per spiegare che la storia nasce da un fatto realmente accaduto dove i nomi dei personaggi sono tutti inventati a parte il nome dello specialista.
Il senso del romanzo è nel rapporto figlio (Antonio) padre (senza nome). I due uomini si ri-conoscono con le delucidazioni (citazioni e storie) sull’epilessia, sulla matematica (pure connessa al diritto) e sul jazz (soprattutto al pianoforte). Antonio narra in prima persona e il padre diventa sempre più l’argomento dei suoi pensieri e delle sue azioni: nato nel 1932, magro e occhialuto, alto ed elegante, naso pronunciato e occhi scuri, capelli folti ormai spruzzati di grigio, cicatrice (sul sopracciglio sinistro), gran fumatore (unghie ingiallite dalla nicotina), musicista in gioventù e pianista dilettante, assistente a 24 anni e poi presto ordinario di matematica.
Viene raccontata la magia: queste 48 ore sono scandite dalla scoperta del padre che gli racconta tutto della sua adolescenza, anche la sua prima esperienza sessuale con una prostituta. Marsiglia è bellissima, si fanno il bagno insieme, prendono il sole, non dormono mai.
«E papà suonò da solo. Io non lo avrei confessato nemmeno a me stesso, ma ero orgoglioso e fiero di lui, e avrei voluto dire a chi mi stava vicino che il signore alto, magro, dall’aspetto elegante che era seduto al piano e sembrava molto più giovane dei suoi cinquantun anni, era mio padre. Quando finì, inseguendo il senso di ciò che aveva suonato in due scale conclusive e malinconiche, scoppiò un applauso pieno di simpatia. E anch’io applaudii e continuai a farlo finché non fui sicuro che mi avesse visto, perché cominciavo a capire che esistono gli equivoci e non volevo che ce ne fossero in quel momento.»
La sera, per fare i tiratardi, vanno ad ascoltare jazz in piccoli locali tipici, dove incontrano una coppia di ragazze che li invitano ad una festa il giorno dopo.
Il padre di Antonio ammette di non essere mai stato così felice. Ormai l’affetto che prova verso il figlio è sconfinato, ora sono anche amici ma, più che altro, si vogliono un bene pazzo.
Una storia intensa.
Un citazione
Il padre di Antonio afferma che “Se la gente crede che la matematica non sia semplice, è soltanto perché non si rende conto di quanto complicata sia la vita.“ (John von Neumann)
Una curiosità
La copertina è del fratello, Francesco Carofiglio: elaborata insieme. Francesco ha trattato pittoricamente questa foto, e l’editing è stato fatto in comune. Non è un caso che il ragazzo stia camminando prima del padre, così come non è casuale l’insegna del jazz club e neppure la targa con la via francese in primo piano. Ogni singolo dettaglio è stato studiato insieme, ma il merito lo riconosce a Francesco. Suggerisce l’esatta misura del romanzo: una storia di non detti. Proprio come la vita.